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OBIETTIVI E FINALITÀ

Il progetto applica sia innovazioni di sistema e sia innovazioni puntiformi al fine di determinare un prodotto con una forte identità territoriale, raffinato, sicuro, benefico e riconoscibile (Terroir). La gestione di un agricoltura di precisione con mappe di prescrizione e controllo dei dati in automatico attraverso un approccio modellistico per complementare le tecniche agronomiche e diagnostiche con le tecniche tipiche di gestione automatica degli impianti complessi e le recenti analisi “big data”.

 

Questo consente ad ogni singolo agricoltore della cooperativa di operare attraverso sistemi colturali che sono impostati e processati dall’acquisizione dei dati target, provenienti da una sensoristica specificatamente aggiornata sulle esigenze del comparto vitivinicolo di riferimento. Questo consentirà un risparmio di energia e di risorse e innalzerà il livello qualitativo delle produzioni e consentirà un controllo costante sui parametri bioambientali.

 

Non è possibile concepire un vero “terroir” e concentrare gli studi sul microbioma solo del mosto, bisogna osservare e analizzare il microbioma del suolo e correlarlo a quello della foglia, del frutto e del mosto. Bisogna indagare e conoscere le strette relazioni tra i vari microbiomi al fine di ottenere un prodotto di assoluta tipicità ed identicità. Altri fattori giocano un ruolo significativo, compreso il genotipo ospite, e quindi il fenotipo (vitigno), e le locali variazioni climatiche interannuale (vintage). Questo è un passo essenziale in avanti in quanto può aiutare a rivoluzionare la scelta dei siti evocati, o addirittura come potrebbero essere manipolati per migliorare la qualità del suolo e, quindi, la produttività delle colture.

 

Tutto contribuisce a migliorare la “territorialità” del vino partendo dal concetto che le caratteristiche del suolo e del microbioma sono parametri che influiscono sulla produttività della catena viti-vinicola. L’effetto combinato di diverse sostanze risulti notevolmente più efficace rispetto a quello che si registrerebbe utilizzando i singoli composti. La valutazione della “biodisponibilità” delle sostanze contenute nel vino costituisce un interessantissimo nuovo approccio, soprattutto in prossimità della barriera intestinale, ove avviene l’assorbimento di tali sostanze. Le tecnologie di estrazione e isolamento e quelle per la messa a punto della determinazione delle loro proprietà biologiche sono in via di sperimentazione. Queste analisi fungeranno da cartina al tornasole al fine di cercare una corrispondenza biunivoca tra modo di coltivare, trasformare e funzionalità del prodotto.

 

L’analisi metaproteomica del suolo, atta ad individuare le biomolecole presenti ed eventualmente utili alle dinamiche di competizione, inibizione, attivazione, consente un notevole sviluppo applicativo in molti campi tra cui la lotta biologica. Sperimentare lotte contro i nematodi con antagonisti naturali e conoscere le biomolecole coinvolte rende senza dubbio il vigneto più sostenibile cosi come sperimentare antiparassitari naturali derivanti da estratti vegetali lo rende più “sicuro”.

 

L’approccio sistemico per definire il “terroir” del comprensorio vitivinicolo della Guardiense è un’innovazione di processo e di prodotto unico nel panorama vitivinicolo. Infatti, la conoscenza approfondita del Sistema Vigneto partendo dal suolo fino all’ottenimento del prodotto finito permette di apportare in successione tutte le tecniche e le strategie per rendere il prodotto qualitativamente prezioso, riconoscibile e sostenibile. Questo “treno tecnologico” cosi progettato che comprende tutte le fasi del Sistema Vitivinicolo della Guardiense individua tutti gli attori (microrganismi, molecole, stress, modo di coltivare, ecc.) attraverso tecniche e tecnologie innovative, ottimizza i processi produttivi e finalizza la territorialità del prodotto che può essere reiterato in altri contesti vitivinicoli.

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Focus Rizosfera

Indagare la rizosfera per rivitalizzare il suolo e contenere lo sviluppo dei nematodi agenti della diffusione delle virosi

La lotta ai nematodi prevede prima di tutto il ripristino di una buona fertilità organica e di un buon livello di vitalità del suolo. Solo in questo modo le popolazioni micro organiche presenti in esso possono agire da controllo e contenimento dei nematodi. La lotta ai nematodi è, per sua natura, interdisciplinare e integrata.

Grazie al Progetto Veritas si è avviata una imponente campagna di rilevamento in campo, volta a supportare lo studio bio-geo-chimico, del sistema vigneto La Guardiense e a valutare le carenze relative alle caratteristiche delle strategie attualmente adottate dall’agroecosistema territoriale nel controllo biologico dei nematodi.

Lo studio mira alla valutazione dello stato di salute delle interazioni che avvengono a livello delle radici tra suolo-microorganismi-pianta, per migliorare la resilienza dei vigneti. In quest’ottica si stanno utilizzando tecnologie innovative e integrate per fornire diagnosi accurate e indicazioni puntuali sulla complessa materia.

L'acqua conta

Fare qualità attraverso l’irrigazione di precisione
 

Grazie a una buona organizzazione e a nuove tecnologie, il contenimento dell’uso dell’acqua in agricoltura diventerà sempre più decisivo.

 

Combattere lo stress idrico attraverso l’irrigazione di precisione e le gelate primaverili attraverso l’irrigazione antibrina, diventeranno, a causa del cambiamento climatico, pratiche agronomiche irrinunciabili.

 

Mettere a punto un piano strutturato di utilizzo dell’acqua a questi fini è un obiettivo prioritario per La Guardiense ed è la finalità per eccellenza di questo focus del Progetto Veritas.

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FINALITÀ

Scienziato su Tablet

ANALISI

approfondita e innovativa

Analizzare il contesto ambientale del comprensorio a tutti i livelli funzionali, valutare le pratiche agricole svolte dagli agricoltori consociati nella Guardiense e il relativo grado di sostenibilità.

Conoscere la geochimica e la Geo-Pedo Fingerprint di filiera dei suoli interessati al progetto è di fondamentale importanza per le caratteristiche funzionali del substrato riferibili sia alla presenza di eventuali xenobiotici e sia alla biodisponibilità del singolo elemento.

Si evidenzieranno tutte le eventuali discrasie del processo produttivo seguendo tutta la filiera (coltivazione, trasformazione, prodotto finito).

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PRECISIONE

modellistica e sensori

Promuovere un’azione agronomica mirata con l’ausilio dell’agricoltura di precisione e la gestione dei dati in automatico attraverso un approccio modellistico per complementare le tecniche agronomiche e diagnostiche con le tecniche tipiche di gestione automatica degli impianti complessi e le recenti analisi “big data”.

Le mappe di prescrizione in automatico consentono in un comprensorio fortemente frammentato, quale quello della Guardiense, una gestione omogenea e funzionale che si riverbera in maniera positiva anche sui valori quali/quantitativi dell’agroecosistema. Grazie alla sinergia tra Evja e Metadesign, sarà possibile realizzare un sistema di agricoltura di precisione dedicato specificamente alle colture vitivinicole.

Image by David Becker

SOSTENIBILITÀ

ottimizzazione e flessibilità

Incentivare una gestione responsabile della risorsa idrica è di fondamentale importanza anche nel contesto dei cambiamenti climatici. La sostenibilità in termini di risparmio e ottimizzazione della risorsa è una finalità essenziale del progetto.

Lo scopo è la progettazione di un sistema flessibile capace di garantire i profili di irrigazione e fertilizzazione di precisione calcolati dal sistema di controllo automatico, al fine di ottimizzare la somministrazione di risorse irrigue e nutrizionali su una vasta area, e ridurne così il loro spreco.

Ape sul fiore

BIODIVERSITÀ

naturalezza e circolarità

Sperimentare fitoestratti di specie naturali in ambito mediterraneo che mostrano una potenzialità antimicrobica nei confronti di tipiche patologie della vite (infezioni fungine).

La valutazione di biomolecole attive provenienti da specie che producono particolari metaboli utili ai fini fitoterapici è senza dubbio un aspetto innovativo che si intende perseguire, al fine di ottenere un prodotto più “naturale” e nel rispetto della biodiversità sistemica non ultimo la salvaguardia degli insetti pronubi utili per l’impollinazione. Queste biomolecole attive contro i parassiti della vite saranno ricercati anche negli scarti di produzione.

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